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mercoledì 25 aprile 2018

BIO È MORTO



 

Nuovo regolamento sull'agricoltura biologica, leggetelo e traete voi le vostre conclusioni...buona lettura!

Con 466 voti a favore , 124 contro e 50 astensioni è stato approvato oggi il nuovo Regolamento europeo sull'agricoltura biologica.
Un settore che è composto per il 90% da imprese agricole e che finora era stato sotto il loro controllo viene loro sottratto e dato in mano ai pochi trasformatori e venditori.
E' il risultato del depotenziamento del sistema dei controlli
 
Il sistema dei controllo
 
Il sistema di controllo europeo è stato depotenziato. Non è stata accettata la prima proposta della Commissione di avere un limite unico europeo di decertificazione. Cosa è? I prodotti bio non devono avere residui di fitofarmaci o altre sostanze non ammesse. In Italia il limite è 0,0001% ovvero quello dei baby food. Negli altri Paesi non c’è mai stato (o meglio è scelto dagli enti di certificazione) e quindi stanno girando prodotti bio europei contaminati da anni anche in Italia provenienti dagli altri SM. Inoltre, poiché non esiste questo limite, i paesi extra europei che vogliono importare in UE prodotto contaminato scelgono gli SM che hanno limiti alti (ripeto sono gli enti di certificazione che lo stabiliscono in quei paesi). Così oltre al prodotto UE contaminato entra prodotto extra UE contaminato.
 
Il nuovo regolamento approvato oggi, come detto, non prevede il limite unico europeo di decertificazione, lasciando ancora così questa possibilità .
Inoltre permette che sia venduto come biologico prodotto contaminato, se è dimostrabile che la contaminazione è avvenuta per cause accidentali (ciò era impossibile con il vecchio regolamento)
 
A chi giova?
 
Data la grande richiesta di prodotti biologici e la debolezza del sistema che non può garantire più un prodotto bio privo di pesticidi e altre sostanze, la grande distribuzione e la grande trasformazione predisporranno dei loro “disciplinari di produzione” più restrittivi imponendoli agli agricoltori (lo stanno già facendo anche con l’appoggio di IFOAM che ha già pronto il suo sistema Organic 3.0
 
 
Così le regole del Bio Vero le faranno loro..
 
Così le imprese agricole dovranno pagare due volte: la prima la certificazione bio per il regolamento la seconda quella dei disciplinari imposta dalla GDO e trasformazione.
 
E in tutto questo l'Italia?
 
Un doppio danno per l'Italia: la produzione fuori suolo
 
Il nuovo regolamento permette per la prima volta la possibilità di coltivare prodotti biologici senza usare la terra. Per ora solo per i paesi scandinavi e la Danimarca, ma in futuro prevede anche per altri dopo un analisi di 5 anni. In pratica tutte le produzioni mediterranee saranno soppiantate da quelle in serra del nord europa.
L'opposizione ferma e dura di Confagricoltura non è servita a nulla purtroppo. Altri interessi (i soliti) hanno prevalso.
 
A chi serve questa Europa?
 
Autore: Luigi Tozzi
 
 

lunedì 23 aprile 2018


Uno spettacolo della natura, da provare assolutamente!!



Montébore è un paesino della Val Curone, sullo spartiacque tra le valli del Grue e del Borbera. Un angolo del Tortonese (nel territorio piemontese che confina a sud con la Liguria e a est con la Lombardia) poco umanizzato e integro. La fama del luogo è legata a una formaggetta di latte vaccino e ovino dalla storia antichissima.







La curiosa forma a torta nuziale si ispira forse alla antica torre diroccata del castello di Montébore ed è data dalla sovrapposizione di robiole dal diametro decrescente. La crosta inizialmente è liscia e umida e poi, con la stagionatura, diventa più asciutta e rugosa. Il colore va dal bianco al giallo paglierino. La pasta è liscia o leggermente occhiata, di colore bianco in varie sfumature. Si fa con latte crudo: per il 75% vaccino (un tempo era quello delle vacche tortonesi, oggi quasi estinte) e per il restante 25% ovino. La cagliata, rotta con un cucchiaio di legno, è posta nelle formelle, rivoltata e salata. Estratte dallo stampo, tre forme dal diametro decrescente sono poste a stagionare, una sopra l’altra, da una settimana a due mesi. L’assaggio di Montébore, opportunamente stagionato, denuncia il sapore del latte ovino, anche se la percentuale di latte di pecora non supera mai il 40%. Al naso, infatti, si percepiscono odori leggermente animali e un poco speziati. In bocca, all’inizio della degustazione, è tendenzialmente latteo e burroso, mentre nel finale si sente la castagna accompagnata da sfumature erbacee. Il Montébore può essere gustato fresco, semistagionato (quindici giorni) o da grattugia.

La produzione del formaggio Montebore avviene tutto l’anno.

giovedì 5 aprile 2018

Alcol svolto e alcol potenziale...pillole









Alcune pillole sulla differenza sostanziale tra alcool svolto e alcool potenziale spesso presente nei quiz per aspiranti sommelier.


E’ opportuno distinguere tra Alcol svolto, che è il tenore alcolico effettivo che si ha al termine della fermentazione, Alcol potenziale che è il rimanente di gradazione che sarebbe svolto se la % residua di zuccheri fermentasse a sua volta, e l’ Alcol totale che è la somma delle prime due voci.
Per esempio se di un vino leggete che la gradazione è pari a 6,5° + 6°,ciò significa che l’alcol svolto è di 6,5°, l’alcol potenziale ,che si produrrebbe se gli zuccheri residui fermentassero completamente è 6°, mentre l’alcol totale 12,5°.